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Come assumere una badante: diritti, doveri e mansioni

Come assumere una badante: diritti, doveri e mansioni

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un forte incremento dell’invecchiamento della popolazione, ciò è dovuto sicuramente anche al progresso della medicina che permette di vivere più a lungo nonostante la presenza di malattie croniche e di acciacchi dovuti all’età.

Gli anziani e i disabili in condizioni di non autosufficienza hanno spesso bisogno di un aiuto e di assistenza continua. I famigliari non sempre possono accollarsi questa responsabilità e decidono quindi di chiedere aiuto ad una figura esterna, come la badante, per prendersi cura del malato.

Prendere qualcuno in casa che si occupi di un famigliare non è però uno scherzo; vuol dire assumere un collaboratore che offre una prestazione lavorativa e che va quindi regolarizzato secondo la normativa vigente.

Assumere una badante in modo regolare è importante innanzitutto per rispettare la legge, e poi per tutelare sia le lavoratrici/lavoratori sia il datore di lavoro. E’ importante scrivere un contratto chiaro in cui vengano stabiliti vincoli e limiti per l’una e per l’altra parte in modo che poi non vi siano problemi in futuro.

Per prima cosa vediamo quali sono i documenti che il datore di lavoro deve richiedere al lavoratore:
-permesso di soggiorno valido e non scaduto;
-documento di identità;
-codice fiscale;
-documenti assicurativi e previdenziali;
-eventuali titoli di studio e attestati di qualifica.

L’assunzione deve per legge essere comunicata all’Inps entro 24 ore del giorno precedente a quello dell’inizio del rapporto di lavoro.

Abbiamo parlato di “contratto”, infatti alla base del rapporto creatosi vi è la stipulazione di un regolare contratto di lavoro che sancisce diritti e doveri della badante ed eventuali clausole aggiuntive.

All’interno del contratto deve essere riportata la data di inizio del rapporto di lavoro, il livello di assunzione, il periodo di prova, se vi è la convivenza con l’assistito, la residenza del lavoratore, l’orario di lavoro e la sua distribuzione, l’eventuale divisa, la retribuzione pattuita, i riposi e le ferie annuali oltre a, come già accennavamo, eventuali clausole particolari.

Per quanto riguarda la retribuzione è bene chiarire che questa non può essere decisa indiscriminatamente dall’una o dall’altra parte; vi sono infatti delle tabelle a cui far riferimento che vengono periodicamente aggiornate e che stabiliscono la retribuzione a seconda del livello a cui il lavoratore appartiene. Attualmente vi sono 4 categorie(ABCD), il compenso minimo per la categoria più bassa è di 4,54 euro per lavoratori non conviventi fino ad arrivare ad un compenso mensile di 1372 euro per lavoratori conviventi appartenenti al livello più alto.

Ovviamente nel contratto verranno stabilite anche la distribuzione delle ore e i riposi durante la giornata lavorativa e la settimana. Per i lavoratori non conviventi il massimo è di 8 ore giornaliere non consecutive e un massimo di 40 ore settimanale. Per i lavoratori conviventi il massimo è di 10 ore giornaliere non consecutive e un massimo di 54 ore settimanale.

Per quanto riguarda il riposo giornaliero questo deve essere di 11 ore consecutive durante la giornata.

Per quanto riguarda invece il riposo settimanale questo deve essere di 36 ore, 24 consecutive godute preferibilmente la domenica e le restanti 12 durante un giorno della settimana concordato con il datore di lavoro.

Tra i diritti del lavoratore vi sono anche le ferie che vanno stabilite insieme al datore di lavoro per un periodo complessivo di 26 giorni all’anno retribuiti.

Le mansioni delle badanti sono le più svariate e vengono ovviamente valutate caso per caso a seconda dei bisogni del famigliare. Generalmente queste figure professionali devono prendersi cura dell’assistito che nella maggior parte dei casi non è più autosufficiente, fare piccoli lavori domestici basilari per permettergli di vivere in maniera decorosa, occuparsi della preparazione dei pasti e della somministrazione delle medicine. Importantissima e da non sottovalutare anche l’importanza della “compagnia” nei confronti dell’anziano che ha costantemente qualcuno con cui parlare o interagire e che quindi lo aiuta a sentirsi meno solo e abbandonato.

 

 

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